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Leone Šestov - Le rivelazioni della morte. Dostoevskij - Tolstoj (1948) PDF "Chi sa, dice Euripide, può essere che la vita sia la morte e che la morte sia la vita " Platone, in uno dei suoi dialoghi, fa ripetere queste parole da Socrate, il più saggio tra gli uomini, colui che creò la teoria delle idee generali e che per primo considerò la nitidezza e la chiarezza dei nostri giudizi quali indici della loro verità. In generale, quasi sempre, quando si tratta della morte, Socrate, in Platone, ripete, o presso a poco, le parole di Euripide. Nessuno sa se la vita non sia la morte e se la morte non sia la vita. Fin da tempi remoti, gli uomini più saggi vivono in questa enigmatica ignoranza ; solo gli uomini comuni sanno che cosa è la vita, che cosa è la morte Download Links https://filecrypt.cc/Container/3D1D964D8D.html https://www.keeplinks.co/p45/5c9359b47e38b
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Giorgio Agamben - Il linguaggio e la morte. Un seminario sul luogo della negatività (2008) PDF Nella tradizione della filosofia occidentale, l'uomo appare come il mortale e, insieme, come il parlante. Egli è l'animale che ha la "facoltà" del linguaggio e l'animale che ha la "facoltà" della morte. Altrettanto essenziale è questo nesso nell'esperienza cristiana. La facoltà del linguaggio è la facoltà della morte: il nesso fra queste due "facoltà", sempre presupposte nell'uomo e, tuttavia, mai messe radicalmente in questione, può veramente restare impensato? E se l'uomo non fosse né il parlante, né il mortale, senza per questo cessare di morire e di parlare? Download Links https://filecrypt.cc/Container/EA3BD70EED.html https://www.keeplinks.co/p45/5c7a3be57abcc
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Stanislav Grof - L'ultimo viaggio. La coscienza nel mistero della morte. Dalle antiche pratiche sciamaniche alle nuove cartografie della psiche (2017) EPUB/PDF Che cosa sappiamo degli stati liminali della nostra esistenza? Per esempio le fasi che precedono la nascita: è veramente impossibile ricordare qualcosa? E se invece fosse possibile rievocare i traumi che ci hanno accompagnato in questo processo? Stanislav Grof da quasi mezzo secolo si pone quest'ordine di domande sulla coscienza e di conseguenza rintraccia gli strumenti più adatti per scandagliarne i contorni. E sulla morte? Che cosa sappiamo veramente della morte? Come possono aiutarci i testi antichi di saggezza (il tibetano "Bardo Thödol", l'egiziano "Per Em Hru", l'azteco "Codex Borgia", il "Ceramic Codex" dei maya e il nostro "Ars Moriendi") e le pratiche sciamaniche ad accompagnarci positivamente in questo viaggio? Tante domande apparentemente senza risposta che però definiscono gli estremi teorici di una ricerca senza pari, per certi versi persino spregiudicata. Perché quando si tratta di porre una domanda "scomoda", lì c'è Grof. E in questo libro definisce una nuova cartografia della psiche emersa dalla sua ricerca cinquantennale sulla terapia psichedelica, la respirazione olotropica e le crisi psico-spirituali spontanee. Ma anche le aree di ricerca relative alla sopravvivenza della coscienza dopo la morte: esperienze di quasi-morte, karma e reincarnazione, e la comunicazione con coscienze disincarnate. Download Links https://www.keeplinks.co/p45/5b194dd37cfe3 https://filecrypt.cc/Container/87268048B9.html