Andrea D'Onofrio - Razza, sangue e suolo. Utopie della razza e progetti eugenetici nel ruralismo nazista (2007)
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La "rigenerazione razziale e biologica" del popolo tedesco fu uno dei fondamenti del Terzo Reich. L'idea di un miglioramento biologico e quella di una selezione razziale delle stirpi umane avevano le loro origini rispettivamente nelle utopie e nei progetti dell'eugenetica e nel pensiero razzista sviluppatisi nella seconda metà dell'Ottocento non solo in Germania bensì in un più ampio contesto europeo e occidentale. Legislazioni eugenetiche erano già in vigore a partire dai primi anni del Novecento negli Stati Uniti e successivamente in Svizzera e nei paesi scandinavi. Tuttavia fu solo nella Germania nazionalsocialista che razzismo ed eugenetica poterono intrecciarsi e inverarsi in un ampio e articolato sistema legislativo per la "difesa" dell' "integrità razziale e genetica" dei Tedeschi. Statistica, genetica, demografia, antropologia, medicina contribuirono, con la loro vera o presunta scientificità, ad ammantare di certezza obiettiva l'ideologia discriminatoria e razzista nazionalsocialista. La pericolosa fusione di questi ingredienti si attuò in modo sistematico e organico nelle proposte del ruralismo antisemita del "sangue e suolo" culminando nell'utopia "zootecnica" di un allevamento selettivo di una nuova nobiltà contadina nordica, futura guida della società razziale tedesca. Il combinarsi di istanze eugenetiche e razziste non rimase tuttavia nell'ambito di progetti utopici ma trovò la sua drammatica realizzazione nella politica eliminazionista dell'eutanasia e della Shoah.
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