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agostino82

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  1. agostino82

    Nikopol (Ita)[Easybytez]

    Un’attesa come poche altre e aspettative alquanto elevate hanno circondato a lungo il nuovo titolo della White Birds Productions (Sokal vi dice niente?) fin dalle primissime news. Ora il famigerato Nikopol è alla portata di tutti noi, avventurieri assetati di potenziali capolavori. Saprà essere all’altezza? Prima di scoprirlo, direi di procedere con ordine, partendo dalle origini... :::->Recensione<-::: Un’attesa come poche altre e aspettative alquanto elevate hanno circondato a lungo il nuovo titolo della White Birds Productions (Sokal vi dice niente?) fin dalle primissime news. Ora il famigerato Nikopol è alla portata di tutti noi, avventurieri assetati di potenziali capolavori. Saprà essere all’altezza? Prima di scoprirlo, direi di procedere con ordine, partendo dalle origini... Dalla matita ai poligoni... Il personaggio che dà il titolo a questo gioco è figlio della mente e della matita del fumettista di origini jugoslave Enki Bilal, particolarmente noto proprio per la cosiddetta Trilogia Nikopol, da lui creata tra il 1980 e il 1992. Sebbene a molti Bilal e la sua trilogia non suoneranno affatto familiari, ben prima del gioco di cui stiamo per parlare, nel 2004, vide la luce Immortal ad Vitam, il film tratto dal fumetto, che riscosse un considerevole successo in Francia (ed è tra l’altro disponibile anche in Italia, per chi volesse...). E’ così che giungiamo al 2008, con lo sbarco di Nikopol nel panorama videoludico. Occhi fissi sul monitor preparatevi ad immergervi nelle più che promettenti nonché lugubri atmosfere d’ispirazione Bilaliane, fondamenta di quest’avventura. Impersoneremo tal Alcide Nikopol, un giovane artista che par dilettarsi nella Parigi di un futuro prossimo, nel 2023. Una Parigi decadente e tutt’altro che accogliente, almeno per gran parte della sua popolazione. L’ambizioso regime dittatoriale di stampo fascista, guidato dal governatore Choublanc, infatti, ha concretizzato la suddivisione della città in due zone ben distinte e diversamente strutturate: la prima, situata nel centro di Parigi, che dà residenza ai cittadini benestanti e alla classe dirigente; e la seconda zona, più estesa, che circonda la prima ed è riservata a tutti gli altri residenti, compresi – eh, si – gli extraterrestri. In tutto ciò la sicurezza e l’equilibrio sono costantemente in mano alla milizia governativa. Le vicende che affronteremo si collocano nel periodo di tempo che precede di poco le nuove elezioni e che coincide con il clamore suscitato dalla comparsa di una misteriosa piramide sospesa sulla cittadina francese, i cui “inquilini” sono niente meno che degli Dei Egizi, tra cui l’enigmatico Horus che avrà un’importanza cruciale all’interno della storia. Quale sarà il ruolo del nostro Nikopol? E cosa si cela dietro l’avvento della criptica nave spaziale dalla forma piramidale? Un punto di forza: la grafica Poiché i risvolti della trama, se gradirete, andrete a scoprirli da soli, sarebbe anche il caso di iniziare con l’analisi di questa avventura grafica in soggettiva, entrando magari nel dettaglio per capire quanto le speranze sono state ben riposte e in che misura invece hanno creato solamente aspettative inutili. Partirei con l’esaminare l’elemento che salta immediatamente all’occhio del giocatore: mi riferisco alla grafica, e quella di Nikopol è davvero un’ottima prova artistica. Il gioco è estremamente bello da guardare. Partendo da ciò che concerne le ambientazioni, tutte di ottima fattura e condite di dettagli piacevolissimi alla vista, e continuando per gli splendidi filmati di intermezzo, sui quali gradirei spendere qualche parolina. Tralasciando anche il fatto che ce ne sono in numero discreto, e non guasta, le cut-scene hanno davvero stile e riprendono spudoratamente l’artistico ramo d’origine delle avventure di Nikopol, tramite il saggio utilizzo di riquadri d’ispirazione fumettistica che danno un tocco di classe che davvero non dispiace. In quanto a bellezza, anche i modelli dei personaggi non sfigurano affatto, nonostante tradiscano alle volte le loro radici, ricordando, specie in quanto a proporzioni, un fumetto. Sulle animazioni di questi ultimi, però, mi sento di dire che si sarebbe potuto fare molto di più, non tanto nella cura delle stesse, quanto nella varietà, che è risibile. Restando in tema, stupiscono invece in positivo le animazioni in game che numerose volte avrete la possibilità di osservare: gradevoli, molto ben fatte e splendidamente fluide, qualità che sono accentuate anche dall’impostazione in soggettiva del gioco stesso, che permette di apprezzarle maggiormente.Tra l’altro, la semplicistica – per ragioni che vedremo in seguito – ma efficace interfaccia di gioco, permette di godere al massimo della fattura grafica delle ambientazioni, occupando uno spazio praticamente nullo. Quando avrete necessità, vi basterà richiamare l’inventario tramite la pressione del tasto destro, selezionare un oggetto se ne avete bisogno, oppure leggere un documento per risolvere, magari, un enigma. Per il resto, le icone di interazione con l’ambiente sono poche e di comprensione immediata, ma tenete in conto che potreste dovervi preparare a sedute di pixel hunting. Niente di troppo drammatico, comunque. Il gameplay e il problema della varietà Avrete capito che la fattura grafica è uno dei punti di forza di Nikopol, ma quello che lascia perplessi sta nel fatto che si tratta forse dell’unico punto di forza di questo gioco. Ma vediamo di approfondire. I personaggi e le ambientazioni saranno (e lo sono) sì belli da vedere, difficile negarlo, ma... sono presenti in numero limitatissimo. Il vero problema non sarebbe neppure questo, se le locazioni presentassero magari una buona varietà, ma così non è. I primissimi capitoli di giochi tendono ad illudere il giocatore, presentando luoghi anche abbastanza suggestivi e molto diversi tra loro. Quello che seguirà, però, sarà solo un susseguirsi di ambientazioni che differiscono l’una dall’altra per pochissimi elementi, e, sebbene siano ben curate e dettagliate, riescono già a rendere l’avventura meno entusiasmante di quanto potrebbe essere. I personaggi presenti in gioco, poi, possono contarsi sulle dita di una mano... ma cosa dico? Sulle dita di mezza mano. La naturale conseguenza di questo aspetto è una pochezza di dialoghi che vi farà rimpiangere a gran voce le tesi di laurea che si scambiavano i protagonisti di The Longest Journey. Sarà per questo che gli autori non hanno inserito neppure la possibilità di skippare i suddetti dialoghi, e lo credo bene, visto che l’udire anche solo una voce vi farà venire quasi voglia di piangere di gioia. D’accordo, forse sto esagerando, anche perché in effetti la voce del buon Nikopol vi giungerà alle orecchie spesso e volentieri. Alcidino bello infatti sarà sempre ben pronto a commentare gli oggetti afferrati, le ambientazioni, le situazioni si troverà invischiato, donandovi indizi spesso preziosissimi per la risoluzione dei puzzle, in special modo quando vi capiterà – e, credetemi, potrebbe accadere moooolto spesso - di morire. Sì, belli di zia, avete capito bene: in Nikopol esiste, concreta, la possibilità di morire, e in diversi modi per giunta. Tutto ciò non ha però a che fare con le pseudo (perché pseudo sono) fasi action presenti nel gioco. Spesso, infatti, vi troverete ad affrontare delle situazioni con possibilità di risoluzione in un tempo limitato, durante il quale dovrete cavarvela come meglio potrete per non essere acciuffati – leggasi uccisi – dalle guardie della milizia parigina, agendo il più velocemente possibile. Altre volte invece non si tratterà di soluzioni a tempo, ma dovrete semplicemente effettuare l’azione giusta in un dato momento. Anche lì, qualora non riusciste nell’intento, morirete simpaticamente. Alcune di queste situazioni possono venire davvero a noia, anche perché saranno decisamente più d’una. Di buono c’è che non saranno mai particolarmente difficili in linea generale e soprattutto, qualora doveste morire, oltre a ricevere il commento/consiglio di Nikolino, inizierete esattamente nel momento in cui è iniziata la fase a tempo, senza sorbirvi lo stesso percorso mille volte di fila. Di negativo c’è invece che, sebbene in qualche modo questo tipo di esperienza di gioco apporti varietà all’avventura, in realtà lo fa in modo troppo poco incisivo. Sarà molto difficile, infatti, che il presentarsi di una delle suddette sequenze faccia sorgere in voi, che so, tensione, angoscia, o comunque sensazioni che dovrebbero essere legate a momenti simili, favorendo l’immedesimazione nel personaggio principale. Nella migliore delle ipotesi vi innervosirete e basta. Esperimento ben poco riuscito insomma, ma da apprezzare, se non altro per il tentativo di variare almeno il gameplay. Una bella bocciatura anche per la componente action – se cosi si può chiamare – presente in alcuni capitoli di Nikopol. E credetemi, non sto dicendo una cosa del genere solo perché questi momenti sono assolutamente insulsi; il punto è che queste fasi sono curate pessimamente. Per farvi comprendere meglio, vi dico solo che in un dato momento, in una data ambientazione, il mio baldo Nikopol doveva stendere a fucilate un soldato della milizia. Perfetto: afferro il fucile, dirigo il puntatore dritto sul bersaglio; per sbaglio effettuo un brusco movimento con le dita e il puntatore si sposta. Sta di fatto che sparo e in teoria non dovrei colpire affatto il soldato visto che il puntatore non è su di lui; in pratica il soldato casca lo stesso. E io che pensavo che la potenza fosse nulla senza controllo mi sono pure dovuta ricredere.Per il bene delle mie drammatiche memorie di videogiocatrice e per il vostro, direi di cambiare un attimino direzione, lasciar perdere fucili e miliziani, e tornare a esaminare altri aspetti del gameplay. Il resto sarà tutto un puntare e cliccare, cliccare e puntare, almeno fino a quando non ci imbatteremo in uno degli enigmi del gioco. Ancora una volta devo dire che lì alla White Birds devono avere qualche problema a rapportarsi con quell’aspetto chiamato “varietà”, ne avete mai sentito parlare? In Nikopol, infatti, ci troveremo a dover risolvere sempre lo stesso enigma – solamente appena più complicato – più di una volta, per la gioia di tutti i giocatori. Salvo questo però c’è da dire che, in generale, l’aspetto enigmi non è mal strutturato. Tutti piuttosto improntati sulla logica e zero frustrazioni. Con ciò non intendo dire che si tratti di enigmi semplici, bensì che, per i più, una volta compresa la logica del puzzle, basterà dedicare un po’ di tempo e pazienza, e tutto sarà risolto (se resterete bloccati sarà con ogni probabilità perché siete un po’ pigri!). Quando un buon sonoro fa da cornice ad un quadro incompleto Per quanto riguarda il sonoro e le musiche, non ci sono molte parole da spendere, ma quelle poche che ci sono, risultano certamente positive. Gli effetti sonori non sono moltissimi, ma tutti molto ben integrati non solo all’interno delle ambientazioni, ma anche in relazione alle situazioni in cui si presentano. No, neppure il fattore soundtrack presenta molta varietà, ma in questo caso non è motivo di delusione, poiché è il gioco stesso a non necessitare particolari variazioni musicali. Il doppiaggio dal canto suo non fa una pessima figura, anzi si configura come un'operazione ben riuscita - nei limiti quantitativi del gioco - allontanando lo spettro di recitazioni orride come quella di The Moment of Silence o francofone come quella di Destinazione: L'Isola del Tesoro. E poi, ragazzi miei, c’è la trama. No, forse dovrei puntualizzare. Una trama non c’è, però c’è qualcosa che le somiglia a grandi linee. Sono sicura – a dire la verità è più una speranza che altro – che tutti voi, e spero siate in molti, che conoscete bene l’opera di Enki Bilal non avrete problemi a ricrearvi un quadro ben chiaro delle vicende narrate e rappresentate, nonché dei personaggi presenti in game. Ma quello che concretamente viene posto dinanzi alle fatiche di un comune giocatore è solo un abbozzo di trama; solamente spunti, letti, ascoltati, lanciati qua e là, neppure troppo ordinatamente. Una costruzione della trama di base che lascia confusi e a tratti anche disinteressati alle vicende stesse, visto che ogni qual volta che si apprenderà qualcosa di nuovo difficilmente lo si potrà ricollegare ad altro. Il giocatore sarà insomma in balia di quel poco che il gioco saprà dirci, magari più motivato che mai a proseguire e raggiungere una fine che risolverebbe tutti gli interrogativi sollevati, donando una degna conclusione. E ovviamente non andrà così. Tirando le somme In tutto questo ben dire del gioco, concludendo, se può consolare qualcuno – non saprei come, ma non si sa mai – pare che non siano presenti bug di sorta, o almeno questo è quanto può affermare la mia credibile – mi auguro - testimonianza. Ma in un'ottica di pessimismo mi verrebbe da dedurre che l’assenza di bug sia dovuta al semplice fatto che Nikopol non dà neppure il tempo a eventuali magagne tecniche di presentarsi al giocatore, data la longevità veramente ridicola che va ad aggiungersi ai numerosi punti deboli del gioco... E con questo, siamo arrivati alla fine, amici avventurieri. E’ stato un percorso difficile e denso di ostacoli, ma ci siamo. La conclusione non è certamente tra le più positive e l’avrete capito se vi siete presi il tempo di leggere la recensione. Per rispondere alla domanda che ho posto nelle primissime righe, direi che, no, Nikopol non ha saputo reggere in alcun modo le aspettative che noi tutti riponevamo da tempo. In maniera del tutto spassionata, la sottoscritta consiglia questo gioco a tutti gli amanti di Bilal e della trilogia Nikopol, che saranno gli unici privilegiati che potranno apprezzare le dinamiche soprattutto contenutistiche del gioco, ma è altamente consigliabile anche, e soprattutto a tutti quei giocatori che desiderano avventurarsi in un gioco che sia bello da vedere, e che poco si curano della bellezza del resto. Lingua: italiano, francese, spagnolo titolo: Nikopol piattaforma: PC Windows genere: Adventure sviluppatore: White Birds Productions distributore: Halifax publisher: 505 Games data di uscita: 03-10-2008 (multiplayer) supporto: DVD età consigliata: da 12 anni in su prezzo: 29.90 ====================================================== Requisiti minimi di sistema ====================================================== OS: Windows XP/Vista Processore: 1,7 Ghz RAM: 512 MB Scheda Video: compatibile DirectX 9 Hard Disk: 3 GB Supporto: DVD-ROM Link Download
  2. La Trama “Misteriosa, audace, bellissima…davvero bellissima. Sulla mia strada ho incontrato Gina e la mia vita è cambiata per sempre. Fino a poche ore fa la mia unica preoccupazione era finire il dottorato all’università di Berkley. Adesso penso soltanto a salvare le nostre vite.” Sono le parole stesse con cui Brian descrive la situazione parecchio intricata in cui si è trovato… e le stesse parole presenti sulla confezione del gioco. Brian è un universitario come tanti… con in testa di finire gli studi. Per questo ha deciso di saltare sulla sua auto, guidare nel cuore della notte fino all’università di Berkley, incontrare il suo insegnante e cominciare la specializzazione della sua laurea (un dottorato). Purtroppo un’idea infausta attraversò la mente di Brian: fermarsi a Manhattan per ritirare un libro ordinato da tempo. E’ proprio sull’isola famosa per il suo skyline Brian fece l’incontro di Gina… investendola! Essendo Brian una persona per bene, portò Gina in ospedale…e lei raccontò qualcosa di inquietante. La ragazza aveva appena assistito all’omicidio del padre, per mano di 2 sicari e nella foga di scappare incontrò il cofano di Brian. Il padre poco prima di morire diede a Gina un misterioso crocifisso… quale era il suo significato? Perché hanno ucciso il padre di Gina? Tutte risposte che dovremo cercare durante il nostro viaggio attraverso gli USA in compagnia della bella donzella…cercando di proteggerla: è testimone di un omicidio, e al 100% lei potrebbe essere la prossima vittima! Come inizio non c’è male: come vi anticipavo la trama è plausibile, ricca di mistero e, lo scoprirete durante il gioco, piena di colpi di scena. Una delle cose che colpisce immediatamente è la “normalità” della situazione…ok, non capita tutti i giorni di avere un tourbillon di eventi di questo tipo, ma pensateci un attimo: si tratta di un’avventura ambientata nei nostri giorni, senza implicazioni di alieni o magie impossibili, e nonostante questo riesce ad essere coinvolgente! Un plauso a Pendulo Studios! Punta e Clicca… la storia delle Avventure! La struttura del gioco è molto semplice, in quanto è praticamente identica a quella di tutte le avventure grafiche di successo. Si tratta del classico ma efficacissimo “punta e clicca”, che ha fatto la fortuna delle avventure targate LucasArts. Il gioco si governa completamente tramite mouse (anche se ci sono delle scorciatoie via tastiera): con un click si può far muovere il personaggio, fargli esaminare o raccogliere oggetti o semplicemente colloquiare con qualcuno. Nell’ultimo caso starà a noi scegliere la frase giusta al momento giusto. L’interfaccia, ancora oggi, è efficace, funzionale e garantisce un’immediatezza di approccio davvero incredibile. Oltre allo scenario vero e proprio avremo a disposizione un inventario ben strutturato, accessibile semplicemente muovendo il mouse e ciccando con il tasto destro vicino al margine superiore dello schermo. Nell’inventario avremo tutti gli oggetti raccolti durante l’avventura, con la possibilità di riesaminarli, combinarli, utilizzarli con lo scenario. Un oggetto esaminato nuovamente potrebbe far scoprire proprietà differenti, oppure racchiudere altri piccoli oggetti utili. Anche in questo caso, l’utilizzo dell’oggettistica con lo scenario è semplice ed intuitiva, anche se quando proveremo a creare un abbinamento non possibile Brian dirà semplicemente frasi come “NO” oppure “NON POSSO FARLO”, senza farci capire il perché…cosa un po’ anonima. Gran parte degli enigmi presenti nel gioco saranno risolvibili raccogliendo oggetti, combinandoli ed utilizzandoli con un elemento del paesaggio o con un personaggio. Tutto nella norma. Gli enigmi stessi sono comunque ben strutturati,senza risultare mai particolarmente ripetitivi. Tutti gli enigmi non risolvibili in questo modo sono basati sulla memoria fotografica di Brian. Molti oggetti, durante il gioco, non possono essere presi subito, ma solo quando sarà strettamente necessario. Proprio per questo dovremo ricordare esattamente dove avevamo visto “…proprio quella valigetta che ci serve…”, cosa non facilissima ma che può essere risolta giocando con la dovuta attenzione. La caratteristica comune a tutti gli enigmi riguarda la “logicità” degli stessi. Non sarà necessario piegare una scimmia a come una chiave inglese per proseguire nel gioco…basta la logica: generalmente è abbastanza facile capire quale potrebbe essere la soluzione di un enigma, ma sarà poi necessario procurarsi l’oggettistica necessaria. Scordatevi quindi la “pappa pronta”! Quello che vi serve non è necessariamente dietro l’angolo, e sarà molto facile dover tornare a visitare locazioni già esplorate per avere nuovi oggetti ed informazioni. La cosa non fa altro che aumentare la varietà di situazioni all’interno del gioco. Per dimostrare quanto vi ho detto bastano i numeri: durante l’avventura visiteremo più di 100 scenari sparsi per tutta l’America (le foto rendo molta più giustizia delle parole in questo caso) e potremo utilizzare ben 150 oggetti contemporaneamente, su un totale di 300. Versione Italiana vs Resto del Mondo Runaway è un titolo già uscito in alcuni paesi Europei, riscuotendo un successo incredibile. Qui in Italia sembra destinato a raccogliere altrettanto…i giochi sono praticamente tutti identici, se si esclude la localizzazione. La versione italiana gode però di alcuni piccoli extra, che vi elenco qui sotto. Non sono di certo caratteristiche fondamentali, ma aumentano il valore del titolo. - Sequenza introduttiva rinnovata con la possibilità di vedere i bozzetti originali - Nuove frasi ad hoc - Profondità del colore fino a 32bit - Opzione di Installazione Completa (2Gb) per non utilizzare il CD - Compatibilità con gli ultimi sistemi operativi Windows - Soluzione Completa dell’avventura su CD (per chi è in difficoltà) Grafica e Sonoro Per anni abbiamo sostenuto che l’importante in un gioco è l’essenza del divertimento, il coinvolgimento… il discorso è sempre valso un po’ di più per gli strategici e per le primissime avventure grafiche. Sono felicissimo di dirvi che la realizzazione tecnica di Runaway è davvero qualcosa di spettacolare! La grafica si contraddistingue per il suo stile cartoonistico, ma non è realizzata in cell shading come la moda impone. Stando alle informazioni che ho reperito, la tecnica grafica si chiama “non Photorealistic Rendering” e permette di catturare in tempo reale i movimenti di una fonte in 3D e rielaborarli in 2D…un po’ come un disegno vero e proprio. Questo rende i movimenti estremamente fluidi, ma lascia carta bianca nella caratterizzazione dei personaggi! Il risultato è ottimo! L’area video è impostata a 1024*768, e con macchine abbastanza potenti si può anche impostare la profondità del colore a 32bit! Bene anche le scene di intermezzo (più di 30 minuti di cinematics), anche se il dettaglio grafico è leggermente inferiore rispetto a quello del gioco vero e proprio. I movimenti delle labbra, pur essendo perfettamente sincronizzati con il sonoro, sono a volte un po’ imprecisi. Il sonoro è composto da una colonna sonora originale “intelligente” di ben 24 brani, che dinamicamente accompagnerà le nostre gesta. Il sistema ricorda il buon vecchio iMuse delle Lucas, ed ammetto che anche in questo caso il risultato è ottimo. Le musiche sono accattivanti e ben realizzate. I dialoghi, perfettamente recitati in Italiano,non sono buoni come le musiche: sembra quasi che siano stati campionati ad un bitrate più basso; a volte i dialoghi sono accompagnati da un fastidioso fruscio di fondo…ma se contiamo le più di 5000 frasi campionate, possiamo anche chiudere un occhio, no? Ho giocato volentieri a Runaway, e questo perché il gioco “si lasciava giocare”. Tanto per i grandi esperti di avventure, quanto per i novellini, Runaway può essere un’esperienza di gioco molto gratificante. Il titolo è vasto, vario, divertente e completo. Tecnicamente è ottimo, ed è giocabile da subito, senza necessità di perdersi in 900 pagine di manuale. La trama, poi, riesce a tenere incollati al monitor senza sosta! In un periodo in cui si parla solo di FPS, RTS, grafiche 3D da milioni di poligoni, schede potentissime, quello che ci vuole è un GRAN GIOCO, che unisce la bellezza realizzativi alla sostanza. Una ventata d’aria fresca in un mercato che cerca sempre di più l’effetto speciale! Runaway ci riporta ai gloriosi tempi delle avventure bidimensionali, dove bastava toccare una leva per aprire in noi la speranza di aver finito una missione…per vederne subito un’altra. Al prezzo di vendita proposto (19,95€) non dovete per nessuna motivo farlo mancare alla vostra collezione! RUNAWAY - A ROAD ADVENTURE ::->Recensione<-::: Dai ragazzi dell’iberica Pendulo Studios (già creatori del buon Hollywood Monsters), arriva una nuova avventura grafica vecchio stile, con trama coinvolgente, umorismo e tutto quello che stavate aspettando dai tempi di Monkey Island. Si tratta di Runaway, un’ esperienza “on the road” che condurrà il protagonista (Brian) da una parte all’altra degli USA per il bene di una leggiadra fanciulla. Come è praticamente d’obbligo per questo genere di titoli, anche in questo caso la trama riveste un ruolo fondamentale nello svolgimento della vicenda, rappresentando uno dei punti di forza più saldi di questo titolo. La Trama “Misteriosa, audace, bellissima…davvero bellissima. Sulla mia strada ho incontrato Gina e la mia vita è cambiata per sempre. Fino a poche ore fa la mia unica preoccupazione era finire il dottorato all’università di Berkley. Adesso penso soltanto a salvare le nostre vite.” Sono le parole stesse con cui Brian descrive la situazione parecchio intricata in cui si è trovato… e le stesse parole presenti sulla confezione del gioco. Brian è un universitario come tanti… con in testa di finire gli studi. Per questo ha deciso di saltare sulla sua auto, guidare nel cuore della notte fino all’università di Berkley, incontrare il suo insegnante e cominciare la specializzazione della sua laurea (un dottorato). Purtroppo un’idea infausta attraversò la mente di Brian: fermarsi a Manhattan per ritirare un libro ordinato da tempo. E’ proprio sull’isola famosa per il suo skyline Brian fece l’incontro di Gina… investendola! Essendo Brian una persona per bene, portò Gina in ospedale…e lei raccontò qualcosa di inquietante. La ragazza aveva appena assistito all’omicidio del padre, per mano di 2 sicari e nella foga di scappare incontrò il cofano di Brian. Il padre poco prima di morire diede a Gina un misterioso crocifisso… quale era il suo significato? Perché hanno ucciso il padre di Gina? Tutte risposte che dovremo cercare durante il nostro viaggio attraverso gli USA in compagnia della bella donzella…cercando di proteggerla: è testimone di un omicidio, e al 100% lei potrebbe essere la prossima vittima! Come inizio non c’è male: come vi anticipavo la trama è plausibile, ricca di mistero e, lo scoprirete durante il gioco, piena di colpi di scena. Una delle cose che colpisce immediatamente è la “normalità” della situazione…ok, non capita tutti i giorni di avere un tourbillon di eventi di questo tipo, ma pensateci un attimo: si tratta di un’avventura ambientata nei nostri giorni, senza implicazioni di alieni o magie impossibili, e nonostante questo riesce ad essere coinvolgente! Un plauso a Pendulo Studios! Punta e Clicca… la storia delle Avventure! La struttura del gioco è molto semplice, in quanto è praticamente identica a quella di tutte le avventure grafiche di successo. Si tratta del classico ma efficacissimo “punta e clicca”, che ha fatto la fortuna delle avventure targate LucasArts. Il gioco si governa completamente tramite mouse (anche se ci sono delle scorciatoie via tastiera): con un click si può far muovere il personaggio, fargli esaminare o raccogliere oggetti o semplicemente colloquiare con qualcuno. Nell’ultimo caso starà a noi scegliere la frase giusta al momento giusto. L’interfaccia, ancora oggi, è efficace, funzionale e garantisce un’immediatezza di approccio davvero incredibile. Oltre allo scenario vero e proprio avremo a disposizione un inventario ben strutturato, accessibile semplicemente muovendo il mouse e ciccando con il tasto destro vicino al margine superiore dello schermo. Nell’inventario avremo tutti gli oggetti raccolti durante l’avventura, con la possibilità di riesaminarli, combinarli, utilizzarli con lo scenario. Un oggetto esaminato nuovamente potrebbe far scoprire proprietà differenti, oppure racchiudere altri piccoli oggetti utili. Anche in questo caso, l’utilizzo dell’oggettistica con lo scenario è semplice ed intuitiva, anche se quando proveremo a creare un abbinamento non possibile Brian dirà semplicemente frasi come “NO” oppure “NON POSSO FARLO”, senza farci capire il perché…cosa un po’ anonima. Gran parte degli enigmi presenti nel gioco saranno risolvibili raccogliendo oggetti, combinandoli ed utilizzandoli con un elemento del paesaggio o con un personaggio. Tutto nella norma. Gli enigmi stessi sono comunque ben strutturati,senza risultare mai particolarmente ripetitivi. Tutti gli enigmi non risolvibili in questo modo sono basati sulla memoria fotografica di Brian. Molti oggetti, durante il gioco, non possono essere presi subito, ma solo quando sarà strettamente necessario. Proprio per questo dovremo ricordare esattamente dove avevamo visto “…proprio quella valigetta che ci serve…”, cosa non facilissima ma che può essere risolta giocando con la dovuta attenzione. La caratteristica comune a tutti gli enigmi riguarda la “logicità” degli stessi. Non sarà necessario piegare una scimmia a come una chiave inglese per proseguire nel gioco…basta la logica: generalmente è abbastanza facile capire quale potrebbe essere la soluzione di un enigma, ma sarà poi necessario procurarsi l’oggettistica necessaria. Scordatevi quindi la “pappa pronta”! Quello che vi serve non è necessariamente dietro l’angolo, e sarà molto facile dover tornare a visitare locazioni già esplorate per avere nuovi oggetti ed informazioni. La cosa non fa altro che aumentare la varietà di situazioni all’interno del gioco. Per dimostrare quanto vi ho detto bastano i numeri: durante l’avventura visiteremo più di 100 scenari sparsi per tutta l’America (le foto rendo molta più giustizia delle parole in questo caso) e potremo utilizzare ben 150 oggetti contemporaneamente, su un totale di 300. Versione Italiana vs Resto del Mondo Runaway è un titolo già uscito in alcuni paesi Europei, riscuotendo un successo incredibile. Qui in Italia sembra destinato a raccogliere altrettanto…i giochi sono praticamente tutti identici, se si esclude la localizzazione. La versione italiana gode però di alcuni piccoli extra, che vi elenco qui sotto. Non sono di certo caratteristiche fondamentali, ma aumentano il valore del titolo. - Sequenza introduttiva rinnovata con la possibilità di vedere i bozzetti originali - Nuove frasi ad hoc - Profondità del colore fino a 32bit - Opzione di Installazione Completa (2Gb) per non utilizzare il CD - Compatibilità con gli ultimi sistemi operativi Windows - Soluzione Completa dell’avventura su CD (per chi è in difficoltà) Grafica e Sonoro Per anni abbiamo sostenuto che l’importante in un gioco è l’essenza del divertimento, il coinvolgimento… il discorso è sempre valso un po’ di più per gli strategici e per le primissime avventure grafiche. Sono felicissimo di dirvi che la realizzazione tecnica di Runaway è davvero qualcosa di spettacolare! La grafica si contraddistingue per il suo stile cartoonistico, ma non è realizzata in cell shading come la moda impone. Stando alle informazioni che ho reperito, la tecnica grafica si chiama “non Photorealistic Rendering” e permette di catturare in tempo reale i movimenti di una fonte in 3D e rielaborarli in 2D…un po’ come un disegno vero e proprio. Questo rende i movimenti estremamente fluidi, ma lascia carta bianca nella caratterizzazione dei personaggi! Il risultato è ottimo! L’area video è impostata a 1024*768, e con macchine abbastanza potenti si può anche impostare la profondità del colore a 32bit! Bene anche le scene di intermezzo (più di 30 minuti di cinematics), anche se il dettaglio grafico è leggermente inferiore rispetto a quello del gioco vero e proprio. I movimenti delle labbra, pur essendo perfettamente sincronizzati con il sonoro, sono a volte un po’ imprecisi. Il sonoro è composto da una colonna sonora originale “intelligente” di ben 24 brani, che dinamicamente accompagnerà le nostre gesta. Il sistema ricorda il buon vecchio iMuse delle Lucas, ed ammetto che anche in questo caso il risultato è ottimo. Le musiche sono accattivanti e ben realizzate. I dialoghi, perfettamente recitati in Italiano,non sono buoni come le musiche: sembra quasi che siano stati campionati ad un bitrate più basso; a volte i dialoghi sono accompagnati da un fastidioso fruscio di fondo…ma se contiamo le più di 5000 frasi campionate, possiamo anche chiudere un occhio, no? Ho giocato volentieri a Runaway, e questo perché il gioco “si lasciava giocare”. Tanto per i grandi esperti di avventure, quanto per i novellini, Runaway può essere un’esperienza di gioco molto gratificante. Il titolo è vasto, vario, divertente e completo. Tecnicamente è ottimo, ed è giocabile da subito, senza necessità di perdersi in 900 pagine di manuale. La trama, poi, riesce a tenere incollati al monitor senza sosta! In un periodo in cui si parla solo di FPS, RTS, grafiche 3D da milioni di poligoni, schede potentissime, quello che ci vuole è un GRAN GIOCO, che unisce la bellezza realizzativi alla sostanza. Una ventata d’aria fresca in un mercato che cerca sempre di più l’effetto speciale! Runaway ci riporta ai gloriosi tempi delle avventure bidimensionali, dove bastava toccare una leva per aprire in noi la speranza di aver finito una missione…per vederne subito un’altra. Al prezzo di vendita proposto (19,95€) non dovete per nessuna motivo farlo mancare alla vostra collezione! Scheda tecnica del Gioco Dimensione: 2,31 GB Lingua: FULL ITA Genere: Avventura Produttore: FX Interactive Sviluppatore: Pendulo Studios Sito ufficiale: Sito del Produttore ; Sito Del Distributore Data di uscita: 15 Giugno 2003 Requisiti di sistema: I requisiti di sistema sono un processore a 233 MHz, 64 MB di RAM, Scheda video da 2MB di VRAM ed un monitor che supportino la risoluzione di 1024x768, 495-530-2000 MB di spazio su disco (a seconda dell'installazione), un CD-ROM 24x e una Scheda Audio, il tutto compatibile DirectX. Il gioco gira sia sotto Windows 95/98/ME sia sotto Windows 2000/XP. PS il gioco gira anche con Vista! Guida all'installazione: Basta montare il file immagine e installare! PS facendo l'installazione Completa,non ci sarà bisogno dell'immagine montata per giocare! Link Download
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